Conformemente alle norme ISO/IEC Directives, Part 3 per la stesura dei documenti tecnici le presenti Linee Guida utilizzeranno le parole chiave «DEVE», «DEVONO», «NON DEVE», «NON DEVONO», «È RICHIESTO», «DOVREBBE», «NON DOVREBBE», «È RACCOMANDATO», «NON È RACCOMANDATO» «PUÒ» e «È OPZIONALE», la cui interpretazione è descritta di seguito.
- DEVE o DEVONO, indicano un requisito obbligatorio per rispettare le linee guida;
- NON DEVE o NON DEVONO, indicano un assoluto divieto delle specifiche;
- DOVREBBE o È RACCOMANDATO/SI RACCOMANDA o NON DOVREBBE o NON È RACCOMANDATO, indicano che le implicazioni devono essere comprese e attentamente pesate prima di scegliere approcci alternativi;
- PUÒ o POSSONO o È OPZIONALE, indica che si può scegliere di applicare o meno senza alcun tipo di implicazione la specifica.
Ove applicabile, nei prossimi capitoli sono definiti specifici requisiti e raccomandazioni in modo da rendere in maniera più chiara e sintetica cosa è necessario implementare obbligatoriamente (requisiti) e cosa invece è solo un forte suggerimento (raccomandazioni). Nel caso dei requisiti si utilizzeranno le parole chiave indicate innanzi ai primi due punti, mentre nel caso delle raccomandazioni si utilizzeranno quelle indicate agli ultimi due punti.
I requisiti, inoltre, saranno rappresentati nel modo seguente:
must
REQUISITO x: dlgs36-2006/opendata/req/<conformance-class-id>/<req-id>
Testo del requisito.
mentre le raccomandazioni nel modo seguente:
should
Raccomandazione x: dlgs36-2006/opendata/rec/<conformance-class-id>/<rec-id>
Testo della raccomandazione.
Quando, su alcuni aspetti specifici, esistono già documenti (norme, regole tecniche, linee guida, manuali, materiali vari) che approfondiscono tali aspetti e che forniscono indicazioni puntuali, anche eventualmente vincolanti, è presente anche la sezione “Risorse utili” che riporta i riferimenti, attraverso collegamenti ipertestuali, a tali documenti o risorse in generale a cui si rimanda. In particolare, i documenti e le risorse possono essere relativi ad una di queste tipologie:
- linee guida, regolamenti o altre tipologie di documenti che disciplinano aspetti specifici trattati nel presente documento e che non si ritiene di dover duplicare (per evitare, per esempio, disallineamenti in caso di aggiornamento degli stessi), anche perché in alcuni casi di competenza di specifiche amministrazioni;
- guide, specifiche, documenti tecnici, manuali e altri materiali formativi che forniscono indicazioni tecniche puntuali, specie se definiti nell’ambito del framework europeo che non si ritiene di scalare o ridefinire a livello nazionale per garantire la coerenza e l’interoperabilità in un contesto superiore.
Tale sezione è rappresentata come segue:
Risorse utili
Ai fini del presente documento, oltre alle definizioni pertinenti di cui all’art. 2 del Decreto, si applicano le seguenti definizioni:
collective database
indica un database in forma non modificata come parte di una raccolta di database indipendenti che insieme sono assemblati in una unica collezione. Un’opera che costituisce un “collective database” (Banca Dati Collettiva) non sarà considerata una Banca Dati Derivata [fonte: ODbL license]
DRM clause (clausola DRM)
Nella licenza ODbL definita come “eventuali termini o misure tecnologiche presenti nel Database, in un Database Derivato, o in tutto o in parte sostanziale dei contenuti che alterano o limitano i termini della Licenza”, intesa, quindi, come divieto di imposizione salvo possibilità di lasciare copia aperta.
Nella licenza CC-BY definita come “misure che, in assenza di apposita autorità, possono non essere eluse ai sensi di leggi che adempiono agli obblighi di cui all'articolo 11 del Trattato WIPO sul diritto d’autore adottato il 20 dicembre 1996, e/o accordi internazionali simili”, intesa quindi come divieto di imposizione senza alternative
produced work
un’opera (come un’immagine, materiale audiovisivo, testo o suoni) risultante dall’utilizzo della totalità o di una parte sostanziale dei contenuti (tramite una ricerca o altra query) da un Database, inteso come un Database Derivato, o da un Database inteso come parte di una banca dati collettiva (collective database) [fonte: ODbL license]
raccomandazione
possibile scelta suggerita senza necessariamente escluderne altre
requisito
criterio da soddisfare per garantire la conformità al documento e da cui non è consentita alcuna deviazione
result from computational use
risultati o output che l’utente ottiene dall’analisi (attraverso l’uso di dispositivi di calcolo o altro) o da altre interpretazioni dei dati
Di seguito si riportano gli ACRONIMI che sono utilizzati nelle presenti Linee Guida.
API | Application Programming Interface |
CAD | Codice dell’Amministrazione Digitale |
CC | Creative Commons |
CMS | Content Management System |
CSV | Comma Separated Value |
D. Lgs. | Decreto Legislativo |
DCAT | Data Catalog Vocabulary |
DCAT-AP | Data Catalog Vocabulary - Application Profile |
DCAT-AP_IT | Data Catalog Vocabulary - Application Profile ITaliano |
DRM | Digital Rights Management |
HTTP | HyperText Transfer Protocol |
INSPIRE | INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe |
ICT | Information and Communication Technology |
IPA | Indice della Pubblica Amministrazione |
ISA | Interoperability Solutions for public Administration |
LOD | Linked Open Data |
JSON | JavaScript Object Notation |
OD | Open Data |
OWL | Ontology Web Language |
PA | Pubblica Amministrazione |
PSI | Public Sector Information |
RDF | Resource Description Framework |
RDFS | RDF Schema |
RNDT | Repertorio Nazionale Dati Territoriali |
SDMX | Statistical Data and Metadata eXchange |
SPARQL | Sparql Protocol And Rdf Query Language |
URI | Uniform Resource Identifier |
XML | eXtensible Markup Language |