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Benvenuti in LITHOPS: il germinatoio tecnologico, open-source e divertente!

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Indice

  1. Cosa sono i Lithops?
  2. Il germinatoio tecnologico

Cosa sono i Lithops?

I Lithops sono piccole piante sudafricane adattate a climi aridi. L'adattamento estremo che le caratterizza consiste nell'aver eliminato ogni possibile fonte di dispersione d'acqua: l'altezza delle piante si e' ridotta fino alla scomparsa totale di rami e fusto. I Lithops sono infatti costituiti da due sole foglie, carnose e appiattite nella parte superiore, simili a sassi. Le foglie sono saldate fra di loro lungo una spaccatura lineare da cui in primavera nascono altre due foglie in sostituzione delle precedenti e, in autunno, spunta un fiore grosso e dai molti petali gialli o bianchi, simile a una margherita.

Lithops

Uno dei principali problemi delle piante che vivono in ambienti aridi e' costituito dal fatto che l'acqua accumulata nei loro tessuti e' una risorsa importante per gli animali erbivori. Per sfuggire a questa sorte i vegetali hanno molte strategie: diventare velenosi, ricoprirsi di spine, nascondersi, ecc. I Peyote hanno scelto la prima strada, i cactus la seconda; i Lithops hanno scelto l'ultima opzione: le due foglie non sono verdi (se non in pochissime specie) ma sono dei colori piu' diversi: dal beige, al grigio, al rossiccio, al giallo, in una infinita' di sfumature e di disegni che le rendono spesso difficilmente distinguibili dai sassi. Nelle foto di piante in habitat si fa effettivamente fatica a capire quali siano sassi e quali no. Il nome stesso Lithops significa, in greco, "simile a un sasso" e chiunque abbia visto una di queste piante non fa fatica a capirne la ragione.

Come si coltivano i Lithops?

Coltivare queste piante non e' un'impresa disperata; anche fra i Lithops ci siano specie piu' facili da coltivare (come L. salicola, che sopporta bene anche i nostri errori) e altre piu' difficili (come L. schwantesii, che puo' improvvisamente decidere di morire per ragioni che non capiremo mai!). Occorre pero' tenere sempre a mente come i Lithops vivano nel loro ambiente naturale per essere abbastanza confidenti di fare la cosa giusta nel momento giusto. In sostanza, mai come in questo caso, per coltivarle bene bisogna chiedersi: "Se io fossi un Lithops, cosa farei? Vorrei essere annaffiato o vorrei essere lasciato a secco? Vorrei essere messo in pieno sole o lasciato un poco all'ombra?".

Il ciclo di vita annuale dei Lithops

Il ciclo di vita annuale di un Lithops puo' essere riassunto in queste due stagioni: secca e (poco) umida.

  • Nella stagione secca i Lithops arrivano con le loro riserve d'acqua (le foglie) piene di tutta l'acqua che sono riuscite ad assorbire. La prima cosa che cercano quindi di fare e' sfruttare queste riserve per fiorire e, possibilmente, produrre semi. Sia che la fioritura abbia avuto successo, sia che non si sia nemmeno verificata, la stagione secca porta con sé anche un abbassamento delle temperature medie. Si sarebbe tentati di dire che questa stagione corrisponde al nostro inverno dell'Europa meridionale; tuttavia del nostro inverno ha solo il freddo e la minor quantita' di illuminazione, dato che per noi questo non si puo' certo definire un periodo di siccita'. In questa stagione i Lithops provvedono al loro completo rinnovamento (avessi anch'io, ad ogni primavera, di nuovo vent'anni!): subito dopo il periodo della fioritura, producono, dal centro della pianta, due nuove foglie che diventano via via sempre più grandi fino a emergere dal centro della pianta. Le foglie dell'anno precedente si scostano e lasciano uscire la nuova pianta. Siccome l'acqua, in questo periodo, e' scarsa, non c'e' altra fonte di umidita' per i Lithops se non il ricorrere all'acqua presente nei loro stessi tessuti. Quindi, le foglie dell'anno precedente diventano via via sempre più secche (si sgonfiano, per rendere l'idea) e tutto il loro contenuto di liquidi serve a far crescere le foglie nuove. Questa attivita' di rigenerazione occupa i Lithops per tutto l'inverno e per la primissima parte della primavera.

  • Quando un Lithops ha finito di rinnovarsi e delle foglie dell'anno passato sono rimasti solo gli involucri secchi, ecco che e' pronto per ricevere altra acqua. Questo momento in natura coincide con l'inizio della stagione umida, stagione durante la quale i Lithops faranno tutto il possibile per gonfiarsi d'acqua, approfittando di ogni pioggia. Nel loro ambiente naturale va detto che queste piogge non sono mai frequenti; quindi anche in coltivazione occorre annaffiare i Lithops con grande moderazione. Normalmente i Lithops vanno annaffiati solo quando sono loro stessi a chiederlo, diventando rugosi e rimanendo tali anche la mattina; di sera la rugosita' potrebbe essere solo l'effetto di una giornata particolarmente calda; durante la notte i Lithops normalmente sono in grado di recuperare e distendersi nuovamente. Ma se anche al termine della notte i Lithops rimangono rugosi e come increspati, e' segno che occorre annaffiarli di nuovo. Questo, come si diceva, va fatto esclusivamente nella stagione umida e ad intervalli di circa dieci-quindici giorni. Durante la stagione secca nessuna ruga deve muoverci a compassione: un'annaffiatura a metà inverno servirebbe solo a far marcire la pianta.

Da quello che abbiamo visto, possiamo riassumere che il modo per coltivare i Lithops nel corso dell'anno, dovrebbe avere grosso modo questo andamento:

Da Gennaio a Marzo-Aprile: Occorre tenere i Lithops completamente all'asciutto. Possono sopportare temperature anche molto basse (l'ideale sarebbe attorno a 5°C ma per brevi periodi possono anche andare di notte sotto zero, meglio se di giorno la temperatura risale di qualche grado). Nelle giornate piu' calde e assolate dell'inverno, io ho l'abitudine di nebulizzare leggermente i Lithops, con una quantita' d'acqua minima, in modo che evapori rapidamente e non bagni il terreno. Non so se questo piaccia alle piante, oltre che a me; danni in questo modo non mi sembra di averne mai fatti.

Da Marzo-Aprile a Luglio: Il momento esatto in cui comincia il periodo di crescita e' determinato da molti fattori sia esterni: come la temperatura e la luminosita' delle giornate, che interni: come lo stato di riassorbimento delle foglie dell'anno precedente e l'eventuale grinzosita' di quelle nuove. Per questa ragione non c'e' una data precisa per tutte le coltivazioni per ricominciare ad annaffiare; e anche in una stessa coltivazione, anno dopo anno, la data varia molto in funzione dell'andamento meteorologico. Ad ogni modo, durante la stagione di crescita si puo' finalmente procedere ad annaffiare i Lithops anche se con estrema parsimonia. In particolare, al di la' del dover evitare ogni tipo di ristagno d'acqua, occorre procedere con una nuova annaffiatura solo quando, come si diceva sopra, sono le piante a richiederlo. Un'ottima regola e': non annaffiare mai un Lithops solo perche' il suo vicino mostra segni di aver bisogno d'acqua. Ogni vaso costituisce un mondo a se stante, con una propria specificita' e con proprie microcondizioni differenti. Certo puo' essere utile avere, ad esempio, vasi tutti delle stesse dimensioni, della stessa forma, dello stesso materiale, dello stesso colore e riempito con lo stesso tipo di terriccio. Gia' da questo si puo' capire quanti sono i fattori che influenzano la velocita' con cui un'annaffiatura, progressivamente, si asciuga.

Da Luglio a meta' Agosto: con l'arrivo del periodo piu' caldo dell'anno l'attivita' vegetativa della maggior parte delle piante, fra cui anche i Lithops, rallenta fino quasi a fermarsi. I Lithops cercano di resistere all'essicazione attraverso la loro ridotta superficie di traspirazione e attraverso il fatto di essere Lithops. Ma in questo periodo sono solo impegnati, appunto, a difendersi dal caldo eccessivo. Non hanno invece la capacita' di assorbire acqua per crescere. Quindi: una eventuale ombreggiatura nelle ore piu' calde della giornata serve loro piu' di un'annaffiatura. Spostarli invece di collocazione, ponendoli ad esempio sull'altro lato della casa, all'ombra, non sarebbe altrettanto vantaggioso per le piante, dato che ogni spostamento da un (micro-)clima a un altro impone alle piante un adattamento non sempre possibile e mai a costo zero. Per la serie: non svegliare il can che dorme, allo stesso modo si puo' dire: non spostare una pianta dalla sua posizione, soprattutto se questa e' su un balcone di un appartamento e se questo spostamento comporta una variazione di qualche grado delle minime e delle massime o nella quantita' d'aria che circola loro attorno. Se l'estate è troppo calda in un punto della casa o della serra, meglio agire per tempo e organizzarsi per spostamenti nelle mezze stagioni.

Dai primi freschi di Agosto a meta' Ottobre: Ultimo momento in cui le piante sono attive. In questo periodo l'attivita' consiste, per chi ci riesce, nella fioritura: per gli altri: in una piccola crescita finale. In effetti uno degli elementi piu' difficili da determinare o da prevedere nella coltivazione di una pianta e' capire quando la pianta ha raggiunto la forza da fiore. Si tratta del momento, da quando la pianta e' stata riprodotta (per seme, per talea o altro), in cui le sue dimensioni e il suo adattamento al proprio micro ambiente l'hanno resa in grado di investire le proprie forze non piu' nella crescita, nella produzione di foglie e/o di un fusto, ma nel complesso fenomeno della fioritura. Certamente in questa strana incognita entrano in gioco fattori piu' direttamente controllabili come la composizione chimica del terreno e gli eventuali apporti di fertilizzanti. Ad esempio: estremizzando e semplificando la questione, si puo' dire che, dei tre macroelementi necessari alla corretta crescita delle piante, Azoto, Fosforo e Potassio, il primo (N=Azoto) serva alla crescita in generale dei tessuti, il secondo (P=Fosforo) serva alla fioritura e il terzo (K=Potassio) serva alla lignificazione e alla produzione di foglie. Si tratta evidentemente di una semplificazione esagerata, dato che la mancanza assoluta di uno solo di questi elementi comunque non porta se non alla morte della pianta. Tuttavia e' da tenere a mente che bassissimi livelli di Fosforo, anche in piante per altri versi sane, rendono davvero difficile riuscire a portare la pianta fino alla fioritura. Detto questo, se nella nostra pianta si sono verificate le necessarie condizioni di salute generale (assenza di funghi, patogeni, parassiti), di microclima favorevole (assenza di ristagni d'acqua, di siccita' eccessive, di calori o freddi eccessivi) e di eta' adeguata (una pianta di pochi mesi e' arduo che riesca gia' a fiorire) allora i nostri Lithops creano, all'interno della spaccatura che divide le due foglie, una gemma che lentamente emerge e si apre, dopo qualche settimana, in un fiore così largo che, in alcune varieta', e' in grado di coprire l'intera pianta.

Ottobre-Dicembre: All'arrivo dei primi freddi, le piante smettono di crescere e di fare altre attivita' "visibili". In realta', internamente, continuano una sorta di crescita latente che permettera' loro, all'inizio della primavera successiva, di riproporsi con nuove foglie e con una sorta di nuova gioventu'! A quel punto il ciclo annuale ricomincia e così via per molti anni. In alcuni casi e' anche possibile che, al posto delle due foglie iniziali, ne spuntino quattro (raramente di piu'). Anno dopo anno il singolo Lithops, se ben coltivato (e se, a parte tutto, si e' ben adattato alle condizioni che siamo riusciti a garantirgli), puo' diventare un cespo. Personalmente non ho esperienza di crescite particolarmente significative, anche perche' prediligo metodi molto spartani di coltivazione. Ma, da una singola pianta sono arrivato in molti casi ad averne quattro o cinque.

Il progetto del germinatoio tecnologico

Cosa è un germinatoio-tecnologico?

Germinatoio

Il progetto

Cosa ci piacerebbe metterci dentro

  • Areazione della scatola
  • Sensore di umidità del terriccio
  • Sistema di innaffiamento
  • Time lapse della crescita
  • Visualizzazione dei dati da remoto

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